lunes, 2 de mayo de 2011

Linda Hutcheon inaugura la terza edizione del master in Traduzione di testi post-coloniali

Il multiculturalismo dell'"africadian" Clarke

Musica e letteratura si fondono insieme per illustrare le diverse identità  del Canada

Jazz/Opera in Canada: George Elliott Clarke on Postcolonialism and Multiculturalism: é questo il titolo della conferenza tenuta ieri nell’aula magna storica della Sapienza da Linda Hutcheon, professoressa di Letteratura inglese e Letteratura comparata all’Università di Toronto, in occasione della giornata inaugurale della terza edizione del master di secondo livello in Traduzione di testi post-coloniali attivato dalla facoltà di Lingue e letterature straniere .

Ospiti da Toronto. Insieme al marito Michael, professore di Medicina all’Università di Toronto, Linda Hutcheon ha riflettuto su alcune questioni legate al post-colonialismo e al multiculturalismo utilizzando un approccio interdisciplinare che spazia dalla letteratura alla musica. La scelta di focalizzare l’attenzione su George Elliott Clarke, poeta e drammaturgo canadese di origini africane, non è infatti casuale. Nella sua produzione artistica l’autore affronta temi come la schiavitù e il razzismo, cercando di coniugare differenti stili e culture: l’opera, nata e pensata per un pubblico occidentale, e il jazz, che ha avuto origine nelle comunità di afro-americani nel Sud degli Stati Uniti.

Il Canada multietnico. Clarke inoltre si definisce “africadian”, un termine da lui coniato per rivendicare la sua appartenenza ad entrambe le culture. Questo è un tratto tipico del multietnico Canada, in cui la convivenza di diverse identità non si è tradotta nel modello americano del melting pot, ma in un’ orgogliosa rivendicazione del proprio essere ibridi in modo caleidoscopico. Tutto ciò si riflette nella produzione letteraria: “È difficile definire la letteratura canadese in maniera unitaria – sostiene Linda Hutcheon – Quando si ha a che fare con testi di autori canadesi è importante non guardare ad essi da un’unica prospettiva, ma essere il più possibile aperti alle diversità, che confluiscono una nell’altra in modo sincretico”. L’approccio interdisciplinare degli Hutcheon fa parte di un progetto più vasto che si estende fino ad includere la medicina. Entrambi, infatti, uniscono le loro diverse esperienze e competenze professionali per analizzare la rappresentazione della malattia e del contagio nell’opera.

La conferenza. L’iniziativa di giovedì è stata introdotta da Giulia Poggi, presidente del Dottorato, dalla professoressa Biancamaria Rizzardi, fondatrice del Master, e da Fausto Ciompi, l’attuale direttore. “Il master – sottolinea Ciompi – offre l’opportunità di approfondire la cultura letteraria dei paesi anglofoni e  al contempo di formare traduttori altamente professionali sempre più richiesti dal mercato editoriale”. Le novità rispetto alle precedenti edizioni sono il consolidamento del modulo dedicato all’editoria e del rapporto con la casa editrice Adelphi,  e l’intensificazione del modulo sul cinema attraverso l’ingresso del regista Luca Lucini, del doppiatore Filippo Ottoni e dell’esperto di sottotitolatura Daniel Alegi, nel corpo docente.
Rosaria Tincani
Ne hanno parlato
Il Tirreno Pisa Conferenza della prof Hutcheon all inaugurazione del dottorato

InToscana

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